Carissimi fratelli e carissime sorelle in Cristo,
nell’augurarvi un santo e sereno Natale accogliamo l’invito del nostro Pastore, il Cardinale Crescenzio Sepe: al bambino adagiato nella mangiatoia chiediamo che ci dia i suoi occhi e il suo cuore per poter guardare l’umanità ferita che ci circonda, per poter scorgere in loro Lui stesso, ultimo fra gli ultimi che non hanno nulla, e prendercene cura. Questo ci renderà testimoni credibili del suo Vangelo: così dalle nostre opere, guardando noi, il mondo potrà esclamare: “Ho visto Dio! Sì, l’ho visto!”
Il Santo Padre qualche giorno fa ha firmato la lettera apostolica “Admirabile signum”, con la quale incoraggia la bella tradizione di preparare il presepe: sarebbe stupendo se tutti accogliessimo quest’invito, perché permetterebbe ai più piccoli (ma non solo) di usare anche l’immaginazione per “vedere” e la fantasia per “gustare” il Mistero del Natale.
In quest’ottica sarebbe utile e bello anche rivalutare la festa del 6 gennaio, riscoprendo le figure dei Re Magi come portatori di doni ai nostri bambini, cosa che avviene già in tante altre regioni del nostro pianeta: questo aiuterebbe i nostri piccoli ad immergersi meglio nello stupore del vero mistero natalizio, l’incarnazione di nostro Signore Gesù Cristo, senza togliere loro il piacere di sognare, di stupire e di gioire. Così anche i nostri piccoli, edificati anzitutto dal nostro esempio di carità cristiana, ma anche stimolati nella fantasia, potranno esclamare insieme a noi: “Ho visto Dio! Sì, l’ho visto!”
don Modesto e don Luigi