Omelia S. Ecc.za Mons. Lucio Lemmo alla Messa solenne di san Giuseppe

19 marzo 2019

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Adulti, Giovani, Neonati, Famiglie, Anziani, tutti, vedete che radunati in un giorno importante pur feriale ma per questa parrocchia festivo con tante luci, con tanta festa vedete questo qui è motivo di grande gioia e ringrazio tanto il Signore per questo dono stasera che ho ricevuto. Ho bisogno di dirvi forse due cose solamente perchè mi partono proprio dal cuore. Questa parrocchia è importante perché ha due Santi in modo eccezionale proprio della Divina provvidenza voi avete San Giuseppe e la Madonna che sono per voi un modello della vita, quindi la prima cosa che sento di dirvi: voi siete chiamati a testimoniare la bellezza della famiglia e perché dobbiamo sempre più scoprire che la famiglia ha una vocazione oggi, ma sempre l’ha avuta ma oggi soprattutto ha una vocazione: cioè siete chiamati come famiglia, siete chiamati a testimoniare la bellezza di Dio, la grandezza di Dio, come famiglia siete chiamati ad essere un immissione, potremmo dire siete missionari perché dovete e potete annunciare con la vostra testimonianza proprio che Dio abita in famiglia, che Dio ama sentirsi a casa, come vedo in questa parrocchia e quindi quando voi con la vostra testimonianza di famiglia, testimoniate l’unità della famiglia, la bellezza della famiglia, la semplicità della famiglia. Quando voi testimoniate il vostro essere semplicemente famiglia, voi non ve ne accorgete ma parlate di Dio, voi siete una luce perché Dio abita in mezzo a voi, in casa vostra e allora la prima vocazione credo che ciascuno di voi deve sentire dentro di sé è quello di dare una risposta: eccomi! Diceva don Modesto che grazie a Dio sono tanti i collaboratori, ma sapete che collaborare significa lavorare insieme, significa che il vostro sacerdozio battesimale cioè il vostro essere cristiani lo mettete a frutto, non siete dei cristiani che consumano quel frutto proprio, chiusi in voi stessi, semplicemente un cristianesimo di consumistico! No, voi vi sentite chiamati come cristiani a essere missionari inviati come famiglia e quindi chiamati dal parroco a collaborare, non perché state senza far niente, non perché avete molto tempo libero, non ce l’avete il tempo lo sappiamo, ma siete chiamati a collaborare perché dovete rispondere alla chiamata di Dio che sposate come famiglie, voi realizzate questa vocazione! Quindi sono felice che don Modesto ha tanti laici a disposizione, vuol dire che siete maturi, vuol dire che non è una parrocchia Clericale, vuol dire che è una parrocchia veramente Ecclesiale laica nel senso bello della parola perché come laici siete proprio chiamati a collaborare col vostro carisma non perché imitate i sacerdoti, il parroco oppure lo seguite così, no imitate il vostro carisma lui lo nota, lo vede, lo coordina, lo valorizza, lo mette insieme e dice agite! Quindi tutto quello che fate lo scoprite qui: l’Oratorio, la Caritas, le Famiglie, i Giovani tutto quello che fate quindi la prima vocazione sento nel mio cuore la prima vocazione innanzitutto con Giuseppe e Maria di essere la famiglia oggi che annuncia Dio perché Dio passa attraverso la famiglia. Non posso dilungarmi di più perché vorrei dirvi tante cose ma faccio degli spunti ma poi don Modesto è bravo nel continuare sempre le sue catechesi. Secondo pensiero: ho accennato ai papà, in questa chiesa ne ho visti tanti di papà grazie a Dio e soprattutto così giovani e ho detto l’importanza di questa figura oggi. Ecco qui vi parlo proprio a cuore aperto come se stessi in famiglia e quindi vi dico le cose che penso. Stando in questa comunità i papà imparano il loro ufficio diremo il loro compito, guardando San Giuseppe il quale non era un adolescente che faceva i capricci, mi capite cosa voglio dire, oggi molti papà sono adolescenti che fanno i capricci. San Giuseppe nel suo modo di essere, nel suo modo concreto di vivere la famiglia, San Giuseppe non lo vedete molto alto, non lo vedete uno che sta proprio lontano, guardatelo proprio terre terra, San Giuseppe un operaio dei nostri, un uomo come tanti di voi, San Giuseppe ha avuto delle qualità eccezionali potremmo dire che avete tanti di voi, che potete avere tutti. Qual’ è stata una delle più belle qualità che ha avuto Giuseppe? Poche parole e molti fatti! I papà sono quelli che parlano di meno, forse la donna parla di più va bene ma il suo ruolo è anche bello perché ha tanta ricchezza dentro, i papà sono quelli che parlano poco però devono concretizzare. Perché parla poco Giuseppe? Perché lui non parla con le parole sue, ma lui che cosa fa? E qui state attenti, Lui vuole che la parola di Dio scenda su di noi e che la sua vita senza chiacchiere si esprima secondo la parola di Dio.

 Capite la grandezza di quest’uomo! Non fa le cose a capriccio suo, non fa le cose per sentito dire, non fa le cose per mettersi in mostra, non fa le cose che fanno tutti quanti, non fa le cose per sembrare bello. Lui avendo un rapporto col padre, con Dio vivendo con il timore di Dio, ma che significa il timore di Dio? Vivendo senza mente, senza mente il rapporto con il Padre, come ce l’abbiamo con i nostri padri, non scherziamo con i nostri genitori, abbiamo un rispetto per i nostri genitori, abbiamo il rispetto per i nostri antenati, per le nostre radici abbiamo direi proprio quell’onore verso il padre e la madre, ecco Giuseppe avendo quel rapporto con il Padre, il rapporto con le sue radici, avendo un grande rispetto della sua storia, Giuseppe sta attento prima di dire una sciocchezza o prima di fare una sciocchezza, Giuseppe sta attento a vedere se quella cosa Dio la vuole o non la vuole. Papà ma voi lo fate questo? Voi prima di prendere una decisione, prima di prendere delle decisioni sui vostri figli, prima di prendere delle decisioni se giocare o non giocare se andare a fare le macchinine, se andare a fare altro… prima di prendere delle decisioni ma voi la consultate la vostra coscienza? Vi consultate con Maria cioè con la vostra moglie? Voi vedete se alla luce di Dio se una cosa si deve fare o non si deve fare? La fanno tutti! Che significa la fanno tutti? Tu devi sapere se Dio vuole che tu faccia questa cosa. Quanti si rovinano perché giocano, quanti si rovinano perché fanno come fanno tutti per avere soldi, quanti si rovinano! Quanti papà tradiscono la loro missione importantissima per il mondo di oggi, importantissima! Oggi il mondo ha bisogno di papà, ha bisogno di padri, oggi il mondo ha bisogno di paternità ma non per paternalismo, non per chiudere un occhio, non per la debolezza, non per la fragilità, il mondo ha bisogno di persone che parlano poco ma agiscano secondo la volontà di Dio che si manifesta. In parrocchia perché si viene? Per capire qual è la volontà di Dio, e voi non siete dei disoccupati che dovete occupare il tempo, voi siete quelli che volete capire la volontà di Dio, volete entrare nella volontà di Dio, si fanno le catechesi, si fa la formazione non per tenervi impegnati ma per comprendere sempre di più il piano di Dio nella vostra vita. L’ultima cosa e ho finito: Giuseppe mi ha sempre colpito non solo per questo suo silenzio ma per le intuizioni che ha avuto. Lui ha capito che Maria doveva essere protetta, lui ha capito che il figlio Gesù doveva essere custodito. Ebbene papà, quanto tempo dedicate alla custodia dei valori familiari? Quanto tempo dedicate alla custodia del rapporto familiare? Quanto tempo dedicate alla custodia della crescita dei vostri figli? E dell’armonia familiare? Se voi a casa ci state poco, è vero che c’è molto lavoro, però è vero pure che ci sono molte cose che si potrebbero evitare per stare più tempo a casa. La custodia non si fa dicendo: questo non si fa! Questo non si fa! Lo fanno lo stesso. La custodia si fa con la presenza, con la presenza vigile con lo stare. Se il parroco non stesse sempre in parrocchia, se il parroco non abitasse qui, se il parroco non stesse sempre continuamente fra le sue mura, come farebbe a dire li conosco tutti! La presenza, sono più le cose si devono vedere che quelle che si sentono, magari non si sente sempre tutto, ma si sente! E allora prendetevi cura della famiglia, custodite la vostra famiglia, custoditela, preservatela dalle dissipazioni, dalle cose inutili, dalle uscite che non hanno senso, dalle cose che vi tengono lontano dal rapporto, dal dialogo fra voi, fuggite! Fuggite da queste cose che vi lasciano vuoti senza senso, vuoti perché stanchi più di prima, intensificate il rapporto, parlate molto fra di voi coniugi, parlate molto con i figli, fateli parlare i vostri figli, cercate di ascoltare le loro esigenze, i loro problemi non vi stancate di fare questo, custodi si fa con la presenza! Voi immaginatevi un custode di un palazzo che non ci sta mai, che custodisce questo? Il custode è colui che sorveglia, che previene, che guarda, che corregge, che accompagna, che accarezza, che da pure qualche tocchetto che serve per mettere meglio. Ecco ho sentito stasera di dirvi queste cose perché ho visto questa realtà così bella. Lo sapete che in questo territorio siete una potenza, siete la potenza di Dio, voi siete una potenza, voi trasmettete un messaggio meraviglioso che la vita è bella, che si può vivere una vita decente, che pure se non ci sono molti soldi si può essere ricchi. Voi trasmettete un messaggio essenziale che vivere significa soprattutto tenere Dio, che il Dio della vita e voi trasmettete un messaggio di speranza al mondo di oggi che è confuso, che è distratto, che è minacciato e allora chiesa viva andate sempre avanti che Giuseppe e la Madonna vi accompagnino sempre in questo meraviglioso cammino che state facendo come comunità parrocchiale in questo territorio che aspetta sempre più la salvezza di Dio.

E così sia!

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INFO SULLA PARROCCHIA

La chiesa si trova nella periferia orientale di Napoli, nel quartiere denominato San Giovanni a Teduccio; una zona di Napoli che, pur non essendo molto vasta (2.35 km²), sino al 1926 era comune autonomo, sorto sulla antica Via delle Calabrie.