Vangelo del Giorno

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 2,13-15.19-23.


I magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo».
Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto,
dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio.
Morto Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto
e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e và nel paese d'Israele; perché sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino».
Egli, alzatosi, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese d'Israele.
Avendo però saputo che era re della Giudea Archelào al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea
e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata Nazaret, perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: «Sarà chiamato Nazareno».


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Commento di San Charles de Foucauld (1858-1916), eremita e missionario nel Sahara
Mio Gesù, ispirami su ciò che devo pensare della Tua vita nascosta ... "Scese dunque con loro e venne a Nazaret e stava loro sottomesso" (Lc 2,51)...

Scese, sprofondò, si umiliò... fu una vita d'umiltà: Dio, appari uomo; uomo, Ti fai l'ultimo degli uomini; fu una vita di piccolezza, all'ultimo degli ultimi posti; sei sceso con loro per viver lì la loro vita, la vita di poveri lavoratori che vivono del loro lavoro; la Tua vita fu come la loro, povertà e lavoro; erano ignoti, Tu hai vissuto nell'ombra della loro oscurità. Sei andato a Nazaret, piccola città sperduta, nascosta nella montagna, da dove "non può venire qualcosa di buono" (Gv 1,46), si diceva; era il ritiro, l'allontanamento dal mondo e dalle capitali, Tu hai vissuto in questo ritiro...

Ed eri loro sottomesso, sottomesso come un figlio lo è a suo padre e a sua madre; una vita di sottomissione, di sottomissione filiale; obbedivi in tutto ciò a cui obbedisce un buon figlio. Se un desiderio dei tuoi genitori non era secondo la Tua vocazione divina, non lo compivi, obbedivi "a Dio piuttosto che agli uomini" (At 5,29), come quando sei rimasto tre giorni a Gerusalemme; ma, salvo il caso in cui la Tua vocazione ti chiedesse di non acconsentire ai loro desideri, li obbedivi in tutto, come il miglior figlio e di conseguenza non solo obbedivi ai loro minimi desideri, ma li prevenivi, facendo tutto quanto poteva far loro piacere, li consolavi, rendevi la loro vita dolce e piacevole, cercando con tutto il cuore di renderli felici, essendo un figlio modello, e avendo tutte le attenzioni possibili per i genitori, nella misura, certamente, che permetteva la Tua vocazione... (...)

Ecco la Tua vita a Nazaret (...)! La Tua vita era quella di un figlio-modello, che vive fra un padre e una madre poveri lavoratori.


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