Vangelo del Giorno

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 1,57-66.


Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio.
I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia, e si rallegravano con lei.
All'ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria.
Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni».
Le dissero: «Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse.
Egli chiese una tavoletta, e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati.
In quel medesimo istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose.
Coloro che le udivano, le serbavano in cuor loro: «Che sarà mai questo bambino?» si dicevano. Davvero la mano del Signore stava con lui.


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Commento di Sant'Agostino (354-430), vescovo d'Ippona (Africa del Nord) e dottore della Chiesa
Quanto grande sarà la gloria del Giudice, se è tanta quella dell'araldo? Chi sarà Colui che verrà come via (Gv 16,6) se è tale chi prepara la via (Lc 3,6)? La Chiesa considera la nascita di Giovanni come particolarmente sacra; non si trova alcun santo che ci ha preceduto di cui celebriamo solennemente la nascita, non celebriamo che quella di Giovanni e quella di Cristo… Giovanni nasce da un'anziana donna sterile, Cristo nasce da una giovane vergine… Nella nascita di Giovanni, l'età non si confaceva alla generazione di figli, nella nascita di Cristo non ci fu unione coniugale. Quello viene annunziato dall'angelo, questi viene concepito all'annunzio dell'angelo. Non si crede che Giovanni nascerà e il padre diventa muto; di Cristo si crede e viene concepito nella fede…

Giovanni sembra dunque posto in mezzo, quasi frontiera fra i due Testamenti, l'Antico e il Nuovo. Come ho detto, che in certo qual modo è frontiera lo afferma lo stesso Signore quando dice: "La Legge e i Profeti fino a Giovanni Battista" (Lc 16,16). Impersona così l'Antico e si fa banditore del Nuovo. Quanto all'Antico, nasce da persone anziane; prefigurando il Nuovo, è chiamato profeta fin dal grembo materno (Lc 1,41)… Viene presentato quale precursore di colui dal quale non era stato ancora visto. Sono eventi divini, superiori alla debolezza umana...

Infine nasce, riceve il nome, si scioglie la lingua del padre. Bisogna collegare tutto ciò al loro simbolismo profondo.


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