Da più di un anno la Caritas parrocchiale ha avviato un progetto tanto bello quanto ambizioso: l’Emporio della Solidarietà. Si tratta di un’iniziativa che ha come obiettivo primario quello di aiutare le famiglie che sono in difficoltà nell’approvvigionamento di beni di prima necessità (generi alimentari). Questo non avviene più con la consegna del tradizionale “pacco alimentare”, pratica che in passato ha fatto tanto bene, ma altresì ha rischiato di alimentare una mentalità assistenzialista; bensì attraverso un altro tipo di “aiuto alimentare” reso dagli operatori della Caritas in un bene confiscato alla camorra. Come avviene in un vero e proprio “emporio”, gli utenti assistiti dal “Centro di Ascolto Caritas” hanno a disposizione dei “crediti mensili” che possono utilizzare ogni giorno per scegliere liberamente, tra i beni disponibili in quel momento, i prodotti da inserire nel proprio “paniere della spesa”. L’Emporio, quindi, si pone come un aiuto alla spesa quotidiana delle numerose famiglie che si rivolgono alla nostra Caritas e, così facendo, cerchiamo di rispettare la loro dignità, di aiutarli nella ricerca di una soluzione concreta al momentaneo disagio; attraverso una più mirata distribuzione dei generi alimentari si cerca di evitare anche inutili sprechi; e soprattutto, potendo utilizzare uno spazio tolto alla malavita, si vuole diffondere una cultura della solidarietà e si cerca di lanciare un segnale di legalità in un quartiere difficile di Napoli.
Ma conosciamo meglio questa realtà tramite uno degli attuali responsabili del progetto, Ivan Borriello che ci ha raggiunto oggi per una breve intervista.
Ciao Ivan e benvenuto. Come nasce l’idea che porta alla realizzazione dell’Emporio della Solidarietà?
Come Caritas parrocchiale siamo operativi e presenti sul territorio da quasi 60 anni con varie iniziative, tra le quali la distribuzione del “pacco alimentare”. Il progetto dell’Emporio nasce dall’esigenza di un cambiamento di rotta, ovvero aiutare le famiglie bisognose ad essere artefici del loro cambiamento oltre che, come hai detto poc’anzi, a restituire maggiore dignità alle stesse. Infatti, se prima, nella distribuzione degli aiuti alimentari, era l’operatore che, con amore, selezionava i beni e “riempiva la busta” (e l’assistito la riceveva già completa), grazie all’Emporio, invece, viene data la possibilità alla persona indigente di scegliere di cosa ha bisogno e in tal modo poter riorganizzare la propria vita. Ad esempio: se ho bisogno del latte e non del riso o della pasta, nell’Emporio ho l’opportunità di prendere l’uno e non l’altro, e di conseguenza destinare i soldi così risparmiati all’acquisto di beni altrettanto importanti, ma che non trovo all’emporio.
Quante famiglie riuscite ad aiutare attualmente?
Attualmente abbiamo in carico circa 110 famiglie per un totale di circa 450 persone. Numero lievitato a causa dell’emergenza Covid.
Come scegliete le famiglie che possono accedere all’Emporio?
Le persone che vivono momenti di disagio si rivolgono al nostro centro di ascolto, dove vengono accolte e ascoltate da operatori che, in base al disagio o al problema che manifestano, decidono se attivare, attraverso un software, una “DonoCard” sulla quale “caricare dei punti” che l’assistito potrà poi utilizzare per ritirare i prodotti disponibili all’Emporio. L’operatore del Centro di Ascolto Caritas diventa un punto di riferimento per l’assistito e lo accompagna durante tutto il periodo in cui resta in carico (non solo per aiuti di tipo alimentari) con colloqui periodici, e di volta in volta stabilisce se il bisogno è di tipo alimentare o meno.
Come reperite i generi alimentari disponibili nell’Emporio?
Da circa un anno e mezzo siamo convenzionati con il Banco delle opere di Carità sito in Caserta e ogni mese ci mandano aiuti alimentari (tra i 20 e i 30 quintali al mese): solitamente ci danno pasta, riso, olio di semi, pelati, biscotti, tonno e di tanto in tanto anche qualche prodotto fresco sottovuoto come il formaggio. Altri prodotti, invece, vengono acquistati direttamente dalla Parrocchia; oppure, li riceviamo in dono dai fedeli della parrocchia che, liberamente, decidono di lasciare un aiuto in un cesto che è in Chiesa. A volte, abbiamo ricevuto aiuti anche da qualche associazione o fondazione. Nel 2020 abbiamo ricevuto tantissime donazioni, soprattutto a motivo della terribile crisi che ha attraversato le famiglie a causa della recente pandemia di Covid19, in occasione delle festività di Pasqua e Natale. La Provvidenza non è mai mancata.
Durante la pandemia, avete riscontrato maggiore difficoltà nel reperire generi alimentari?
No! Assolutamente, anzi…come ho già detto in precedenza durante la pandemia il numero di persone in difficoltà si è nettamente raddoppiato e in alcuni periodi anche triplicato: ma più abbiamo donato e più la Provvidenza si è fatta presente. Come dice sempre il nostro parroco, don Modesto: “sfidiamo la Provvidenza e lei ci schiaffeggerà”. Ed è successo veramente…
La parrocchia è sola in questo progetto o vi è una collaborazione attiva di altre realtà?
La parrocchia porta avanti questo progetto, con l’aiuto dello Spirito Santo, e come ho detto nella precedente domanda, esistono altre realtà che, di tanto in tanto, ci aiutano materialmente nel soddisfare le tante richieste di aiuto.
Oltre all’Emporio, la parrocchia svolge altre attività in ambito Caritas? Sono tutte rivolte al soddisfare necessità alimentari?
L’Emporio è un ramo della Caritas e non l’unica attività. Non sono io il responsabile Caritas, però grazie a Dio abbiamo un buon coordinamento e diverse attività in essere.
Anzitutto, in Parrocchia esiste il gruppo “domenica della Solidarietà” che ogni settimana, di domenica pomeriggio, si riunisce, in sicurezza, per portare ai nostri “fratelli senza fissa dimora”, che vivono in diverse zone di Napoli, amicizia, ascolto, pasti caldi, coperte e se utili anche qualche indumento (la distribuzione di indumenti non è però un servizio che svolgiamo ordinariamente). Lo stesso gruppo ogni anno organizza il pranzo della solidarietà e durante l’anno cerca di organizzare anche altre iniziative simili. In più, supportiamo gli ammalati più indigenti con la distribuzione gratuita di tutori ortopedici e carrozzine (se disponibili). Poi c’è da dire che il Centro di Ascolto, che è un po' il cuore della Caritas (perché ascolta e raccoglie le richieste di aiuto), non solo carica sulla DonoCard i crediti per le persone che chiedono un aiuto alla spesa quotidiana, ma sta lì anche per accogliere, ascoltare e supportare gli utenti. Ad inizio anno pastorale c’era stata la proposta, ben accolta dal parroco e dalla Caritas, di aprire uno sportello di ascolto per accompagnare le vittime di violenza sulle donne, con l’aiuto di validi specialisti: iniziativa che purtroppo non è partita a causa dello scoppio dell’emergenza Covid. Prima di Natale, invece, si sono gettate le basi per avviare un progetto di doposcuola per bambini delle scuole elementari grazie alla fondazione “Una voce per Padre Pio” (che tra le altre cose ha anche donato alle famiglie da noi assistite un cesto alimentare pro-capite). Insomma, cerchiamo sempre di essere attenti alle esigenze e alle problematiche del nostro territorio.
Se chi ci sta leggendo in questo momento volesse contribuire attivamente al progetto, come dovrebbe muoversi? A chi potrebbe rivolgersi?
Chi vuole contribuire attivamente al progetto può andare in Chiesa e lasciare una propria offerta o in generi alimentari (apponendola nell’apposito cesto) o economica dandola al parroco. È possibile poi seguire la pagina Facebook della Parrocchia, il sito internet (www.sangiuseppeemadonnadilourdes.it) o scaricare l’app e lì troverà, oltre alle informazioni relative all’Emporio e ai prodotti che eventualmente mancano, anche i riferimenti bancari per poter dare il proprio contributo. L’emporio poi ha anche una propria linea telefonica, operativa nei giorni di apertura, il cui numero è 081/595 38 62.
A seguire un breve video sull’Emporio della solidarietà.