Vangelo del Giorno

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 24,46-53.


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno
e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme.
Di questo voi siete testimoni.
E io manderò su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto».
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse.
Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato verso il cielo.
Ed essi, dopo averlo adorato, tornarono a Gerusalemme con grande gioia;
e stavano sempre nel tempio lodando Dio.


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Commento di San Gregorio Nisseno (ca 335-395), monaco e vescovo
Il Signore, avendo dato ai discepoli ogni potere con la benedizione, accorda tutti i beni ai suoi santi nella preghiera che fa al Padre; ed aggiunge il più importante dei beni, quello di non esser più divisi da qualche divergenza di volontà nel loro giuramento sul bene, anzi di essere tutti una cosa sola, con la loro unione al solo e unico Bene. Così, grazie all'unità dello Spirito Santo, come dice l'Apostolo, legati dal vincolo della pace, saranno tutti un solo corpo e un solo Spirito, per l'unica speranza alla quale sono stati chiamati (cfr. Ef 4,3-4). Ma è meglio citare le stesse divine parole del Vangelo: "Perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi" (Gv 17,21).

Il legame di questa unità è la gloria. Che lo Spirito Santo sia chiamato gloria, nessuno che esamina la questione saprebbe contraddirlo, facendo attenzione alle parole del Signore: "La gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro". Infatti lui ha dato realmente ai suoi discepoli tale gloria quando ha detto: "Ricevete lo Spirito Santo" (Gv 20,22). Lui ha ricevuto questa gloria, che possedeva da prima che esistesse il mondo, quando ha preso la natura umana; una volta glorificata dallo Spirito questa natura, la comunicazione della gloria è fatta a tutto ciò che partecipa della stessa natura, a cominciare dai discepoli. Ecco perché dice: "E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità" (Gv 17,22-23).


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