Un tempo la piazzetta era teatro di scontri tra bande camorristiche rivali. Ora è un luogo di Speranza. Qui è nato l'Emporio della solidarietà: sessanta metri quadri in piazza Capri 11, periferia est di Napoli, al rione Villa di San Giovanni a Teduccio, sottratti alla camorra e affidati a un gruppo di volenterosi che da gennaio ne hanno fatto un presidio di solidarietà. E' qui che l'Emporio ha moltiplicato i suoi aiuti. «Abbiamo in carico circa 110 famiglie per un totale di circa 450 persone. Il numero è lievitato a causa dell'emergenza covid. Prima della pandemia ne assistevamo circa 60», spiega Ivan Borriello, responsabile del progetto che è nato all'interno di un bene confiscato alla criminalità organizzata. Grazie all'intuizione di giovani, sostenuti dal parroco di San Giuseppe e Madonna Lourdes, don Modesto Bravaccino, che cercano di scrivere una nuova storia di riscatto e giustizia per il quartiere. «Abbiamo pensato di cambiare rotta -spiega Ivan-, non più pacchi alimentari e non più sprechi. Le persone in difficoltà si rivolgono al Centro ascolto dove Annamaria Tassaro le indirizza all'Emporio». A ciascuno viene caricata una carta di 50 punti, la «donocard», da spendere per ritirare i prodotti disponibili all'Emporio. Nessuno è lasciato solo nel suo percorso, ogni operatore del Centro di ascolto diventa un punto di riferimento per chi é in difficoltà, in modo da accompagnare le persone e periodicamente valutare se il bisogno persiste, è aumentato o cambiato. Il Centro di ascolto «è un po' il cuore della Caritas - aggiunge Ivan-: raccoglie le richieste di aiuto, carica i crediti sulla card, supporta chi è negli stenti». Gli scaffali dell'Emporio sono sempre pieni, non solo per le famiglie del territorio, ma per chiunque abbia necessità e questo grazie al Banco delle opere di Carità di Caserta che ogni mese invia tra i 20 e i 30 quintali di beni alimentari con il sostegno indispensabile della comunità parrocchiale e con l'intervento di associazioni e fondazioni, fondamentali nell'anno della pandemia. «La Provvidenza non è mai mancata», conferma Ivan. Per chi volesse contribuire c'è il sito della parrocchia www.sangiuseppeemadonnadilourdes.it con la relativa app dove ci si imbatte in un altro progetto, la «Domenica della solidarietà». Grazie al coordinamento di Francesco Carcatella la domenica pomeriggio un gruppo di volontari si occupa dei senza fissa dimora: «Portiamo amicizia, pasti caldi, coperte e per gli ammalati indigenti, tutori ortopedici e carrozzine».