Vangelo del Giorno

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 14,25-33.


In quel tempo, siccome molta gente andava con lui, Gesù si voltò e disse:
«Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.
Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento?
Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo:
Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila?
Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda un'ambasceria per la pace.
Così chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».


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Commento di Giovanni Taulero (ca 1300-1361), domenicano a Strasburgo
Dato che il nostro Capo è salito al cielo, conviene che le sue membra (Col 2,19) seguano il Capo(...), passando per la via che egli ha preso così dolorosamente. Poiché “bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria” (Lc 24,26). Dobbiamo seguire il Capo, così degno d'amore, lui che ha portato il vessillo davanti a noi. Ogni uomo prenda la sua croce e lo segua; e arriveremo là dove egli è. Vediamo bene che molti seguono questo mondo per onori irrisori, e per questo rinunciano al conforto fisico, al loro focolare, ai loro amici, esponendosi ai pericoli della guerra, tutto per conquistare beni esteriori! E' giusto che pratichiamo la totale rinuncia per conquistare il puro bene che è Dio, e così seguiamo il nostro Capo...

Non è raro trovare uomini che desiderano essere testimoni del Signore nella pace, purché tutto vada secondo i loro desideri. Volentieri vogliono diventare santi, ma senza fatica, senza problemi, senza difficoltà, senza alcun costo. Ambiscono a conoscere Dio, gustarlo, sentirlo, ma non deve esserci amarezza. Allora, quando occorre lavorare, quando sopraggiungono amarezza, tenebre, tentazioni, quando non sentono più Dio e si sentono abbandonati dentro, come fuori, i loro bei propositi svaniscono. Non sono veri testimoni, come ne occorrono per il Salvatore. (...) Potessimo liberarci da quel desiderio e cercare la pace sempre, anche nella sventura! Là soltanto nasce la vera pace, quella che rimane.


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