Vangelo del Giorno

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 11,47-54.


In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi.
Così voi date testimonianza e approvazione alle opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite loro i sepolcri.
Per questo la sapienza di Dio ha detto: "Manderò a loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno;
perché sia chiesto conto a questa generazione del sangue di tutti i profeti, versato fin dall'inizio del mondo,
dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l'altare e il santuario". Sì, vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
Guai a voi, dottori della legge, che avete tolto la chiave della scienza. Voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare l'avete impedito».
Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo ostilmente e a farlo parlare su molti argomenti,
tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.


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Commento di Santa Caterina da Siena (1347-1380), terziaria domenicana, dottore della Chiesa, compatrona d'Europa
Io, Caterina, serva dei servi di Gesù Cristo, vi scrivo nel suo prezioso sangue, col desiderio di vedere in voi una vera conoscenza di voi stessa e del vostro Creatore. E questa conoscenza è necessaria alla nostra salvezza, poiché ogni virtù viene da questa santa conoscenza.

Dove si trova la vera umiltà? Nella conoscenza di noi stessi; poiché l'anima che riconosce che è nulla e che le viene da Dio tutto il suo essere, non può alzare la testa con orgoglio verso il suo creatore, né verso il prossimo; poiché chi è nulla per se stesso non può inorgoglirsi. E quando l'anima si affigge per il suo peccato? Nella conoscenza di se stessa, considerando piamente chi è quella che ha offeso Dio e chi è il Dio che ha offeso. (...) Col nostro peccato perdiamo la vita della grazia e la nostra dignità. (...) Perché? Perché non conosciamo ciò che segue il peccato e dove ci conduce poiché, se lo conoscessimo veramente, lasceremmo il vizio e le abitudini sregolate e abbracceremmo la virtù. Allora renderemmo onore a Dio, conserveremmo la bellezza, la dignità della nostra anima; seguiremmo la dottrina della verità e, seguendola, saremmo figli di questa verità. (...)

Tornate in voi stessa e non dormite più un apparente sonno; risvegliatevi approfittando dell'istante che vi è accordato. Non aspettate tempo, perché il tempo non attende. Conoscete veramente voi stessa e conoscete la grande bontà di Dio verso di voi.


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