Vangelo del Giorno

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 1,39-45.


In quei giorni, Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta.
Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo
ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!
A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?
Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo.
E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore».


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Commento di San Giovanni Damasceno (ca 675-749), monaco, teologo, dottore della Chiesa
"Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo"- (...) Ecco infatti che le generazioni ti chiamano beata come hai detto (Lc 1,48). Le figlie di Gerusalemme, cioè della Chiesa, ti hanno visto e hanno proclamato la tua beatitudine. (...) Sei infatti il trono regale accanto al quale stavano gli angeli mentre contemplavano il loro Maestro e Creatore che vi era seduto (Dn 7,9). Sei divenuta l'Eden spirituale, più sacro e divino di quello antico. In quello abitava l'Adamo terreno; in te, il Figlio venuto dal cielo (1 Co 15,47). L'arca di Noè, che ha salvato il germoglio della seconda creazione, ti ha prefigurata, perché tu hai generato Cristo, la salvezza del mondo, che ha sommerso il peccato e placato i flutti.

Prima nel tempo sei stata dipinta dal roveto ardente, disegnata dalle tavole di pietra scritte da Dio (Es 31,18), raccontata dall'arca dell'alleanza; sei stata palesemente prefigurata dall'arca d'oro, dal candelabro (...) e dal bastone di Aronne che era fiorito (Nm 17,23). (...) Stavo per dimenticare la scala di Giacobbe. Come Giacobbe ha visto il cielo unito alla terra per mezzo delle estremità della scala, e su di essa gli angeli scendere e salire, e colui che è proprio il forte e l'invincibile ingaggiare con lui una lotta simbolica, così sei divenuta la mediatrice e la scala con la quale Dio è disceso da noi e ha preso su di sé la debolezza della nostra sostanza, abbracciandola e unendola strettamente a sé.


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